L’intervento riguarda l’ampliamento di un edificio scolastico adibito a Liceo Scientifico nel comune di Andria. L’edificio esistente è organizzato con una pianta regolare con patio centrale. In testata un volume prismatico, in pannelli di calcestruzzo a vista, ospita la palestra e rappresenta lo snodo sia funzionale sia spaziale tra il nuovo plesso e quello esistente.
Il nuovo corpo di fabbrica si sviluppa lungo l’asse longitudinale, al di là della palestra esistente, innestandosi in continuità con l’esistente.
Le nuove aule saranno distribuite su due livelli. E’ prevista la realizzazione di un patio centrale, con funzione di pozzo di luce per il blocco dei servizi igienici e per il vano scala.
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è stato quello di conferire al corpo scala, oltre alla funzione di collegamento verticale, una funzione sociale di spazio di relazione e d’incontro. La struttura, oltre a distinguersi per il suo colore arancio che identifica chiaramente il ruolo cardine conferitole, è caratterizzata da una piccola tribuna-gradinata dove gli studenti possono socializzare nei momenti di pausa dell’attività didattica. Si è cercato di rendere la scuola meno rigida ed introversa, tramite la riorganizzazione degli spazi di sosta per le attività di socializzazione tra gli studenti e il corpo insegnante.
Il collegamento fra la scuola esistente e l’ampliamento è previsto con corridoi vetrati che “abbracciano” la palestra, sui lati longitudinali, a piano terra ed al piano primo, dando anche accesso alle scale di sicurezza a doppio saliente su ciascun lato.
Viste le esigenze (di tipo funzionale) di illuminazione naturale dei percorsi interni e, nello stesso tempo, di schermatura dai raggi solari diretti e le opportunità (di tipo architettonico e materico) di salvaguardare l’unità volumetrica, fondamentale nel rapporto proporzionale tra pieni e vuoti, si è optato di rivestire l’intero volume della palestra con una rete metallica stirata. In questo modo, si è riusciti a conferire la massima forza espressiva al corpo di fabbrica garantendo contemporaneamente massa e leggerezza, unità formale e soluzioni tecnologiche innovative. La rete, infatti, diventando essa stessa elemento di schermatura (frangisole) determina miglioramenti nel risparmio energetico oltre che di manutenzione (notevole resistenza alla corrosione ed agli agenti atmosferici), nonchè acustici.
L’idea progettuale è stata quella di creare un elemento fortemente simbolico, un diaframma, una “tenda” metallica capace di filtrare “tensioni” reciproche tra ambiente interno ed esterno, di realizzare sfumature infinite di traslucenza e disvelamento, andando a ricercare effetti percettivi innovativi.
Particolare attenzione è stata posta alla coerenza nell’uso dei materiali tra il nuovo edificio e quello esistente, prevedendo l’utilizzo di una facciata ventilata esterna in lastre di pietra di Trani, in modo da garantire un continuum materico con l’edificio esistente.
L’organismo edilizio progettato è certificato di classe A, categoria raggiunta tramite l’utilizzo di soluzioni attive (fotovoltaico, recupero acqua piovana) e passive. In particolare, l’inserimento di schermature solari mobili per il controllo del soleggiamento mattutino (lati est e sud) e pomeridiano (lato ovest), un tetto tecnologico zavorrato in ghiaia in grado di migliorare il microclima interno aiutando a contenere i consumi energetici, l’utilizzo del radiante a pavimento.
I tamponamenti sono realizzati totalmente con tecnologia “a secco”.